Da ragioniere a conduttore radiofonico, da calciatore a consigliere comunale: come ha fatto Ligabue a diventare uno dei più famosi cantanti d’Italia?
Dalla band Orazero, che usava una stalla dismessa come studio di registrazione di Correggio, ai più importanti palchi di tutto il mondo. Scopriamo come ha fatto il destino di quel ragazzo, che per passione faceva lo speaker in una piccola radio locale, a intrecciarsi con quello di Luciano Ligabue, uno dei più famosi cantanti italiani di sempre.
Ligabue: gli inizi
Luciano Ligabue nasce a Correggio, nel 1960. Dopo aver intrapreso diversi percorsi lavorativi, nel 1978 fonda con alcuni amici gli Orazero, con cui partecipa a più o meno piccoli concorsi musicali, iniziando a far conoscere in giro i propri brani originali.
Anime in plexiglass, Bar Mario e Figlio d’un cane sono alcuni dei primi brani dell’autore, che saltano all’orecchio di Pierangelo Bertoli che ne sceglie uno per un suo album. Nel 1988 esce l’omonimo Ligabue il cui singolo Balliamo sul mondo diventerà uno dei classici della produzione del cantante e vincerà il Disco Verde al Festivalbar 1990.
Con Lambrusco, coltelli rose & pop corn, secondo album uscito l’anno successivo, il cantante si riconferma stella emergente apprezzatissima dal pubblico, e a coronamento del meritato successo sposa Donatella Messori, sua compagna di studi a ragioneria e che diventerà madre del figlio Lorenzo Lenny, nato sette anni più tardi.
Gli album dei primi anni ’90
Nel 1993 esce Sopravvissuti e sopravviventi: il disco è un’opera più matura e intimista delle precedenti che non viene immediatamente apprezzata e capita dal pubblico, questo fatto genererà una crisi nel cantautore che si dividerà dalla band Clan Destino e inizierà la vera e propria carriera solista. Nel 1994 fonda un’etichetta discografica e pubblica A che ora è la fine del mondo? La cui traccia d’apertura è una cover dei R.E.M.
Nel 1995 esce Buongiorno Elvis: l’album lo consacra al grande pubblico. Tracce come Certe Notti diventano i cavalli di battaglia del repertorio di Ligabue. La carriera musicale del cantante continua a essere un successo fino al 1997, anno in cui decide di mettersi alla prova anche come scrittore e regista.
Ligabue regista
Nel 1997 esce Fuori e dentro il Borgo: raccolta ispirata alle vicende del vissuto del cantautore durante l’esperienza radiofonica. A seguire scrive La neve se ne frega, che diventa successo di vendite (200.000 copie) e raccoglie numerosi consensi di critica. Al primo lavoro letterario se ne aggiungeranno altri due: Lettere d’amore nel frigo e Il rumore dei baci a vuoto.
Nel 1998 esce il film Radio Freccia, per il cantante, che ne compone anche la colonna sonora, è l’esordio alla regia. Il film viene presentato fuori concorso al festival di Venezia e vince 3 David di Donatello e 2 Nastri d’argento.
Il film, la cui trama è basata sull’esperienza radiofonica del cantante, riceve un complessivo giudizio positivo di critica e di pubblico. All’interno della pellicola è da ricordare il cameo del cantautore modenese Francesco Guccini. Nel 1999 torna a dedicarsi alla musica, esce Miss Mondo, sesto disco più venduto dell’anno.
Gli anni 2000
Il nuovo millennio si apre col disco Fuori come va? seguito tre anni dopo da Nome e cognome che conferma il successo dell’autore nelle classifiche. Con Arrivederci, Mostro! Mondovisione Ligabue conferma di nuovo il suo successo di vendite e il proprio stile narrativo e musicale. Nel 2017 esce il primo concept album dell’artista: Made in Italy. E non si tratta della fine della sua carriera, che continua con un successo dietro l’altro, a conferma di quanto sia attualmente uno dei più grandi rocker della nostra storia.